Astrologia: una forma di psicologia

Cos’è l’Astrologia, le sue origini, perchè è una forma di psicologia e come funziona il Tema Natale.
Astrologia

Cos’è l’Astrologia

Con astrologia si intende lo studio degli astri al fine di determinarne la loro influenza sulla vita terrena e pertanto sulla vita dell’individuo. Il termine astrologia deriva dal greco antico astrologhía, composto da due parole aster (stella) e logia (discorso), si potrebbe pertanto tradurre astrologia con “discorso sugli astri” oppure, sulla base di quello che scopriremo nel corso di questo articolo, si potrebbe tradurre con “discorso tra gli astri”.

 

Qual’è la differenza tra Astrologia e Astronomia

Con astronomia intendiamo quella scienza che si occupa dello studio degli oggetti che costituiscono l’universo, le loro proprietà fisiche e chimiche, i loro movimenti ed evoluzioni ed in generale tutto ciò che riguarda gli eventi celesti. A tutti gli effetti è considerata una vera e propria scienza in quanto il raggiungimento della conoscenza avviene attraverso un metodo scientifico.

Il termine astronomia deriva dalla parola latina composta da ‘astron‘ «stella» e ‘nomos‘ «legge, norma», parliamo pertanto di “leggi delle stelle”.

L’astrologia a differenza dell’astronomia, non si preoccupa di come gli oggetti che costituiscono la volta del cielo siano composti, quale struttura ne costituisca la loro massa o quale siano le cause che abbiano dato origine a eventi celesti. Se pur integrandosi con l’astronomia, indispensabile per la comprensione del cielo stellato, lo studio degli astri avviene più con un approccio spirituale che non scientifico.

L’astronomia così come l’astrologia hanno origini molto antiche, le civiltà mesopotamiche alle quali si può attribuirne la nascita, studiavano il cielo ai fini puramente religiosi. Le due materie si fondevano e si integravano e solo in periodi storici successivi le due scienze si separarono prendendo strade diverse.

 

L’Astrologia oggi

La considerazione che l’astrologia ha avuto nel corso della storia segue l’evolversi dello stato di coscienza dell’uomo e il flusso dei pensieri filosofici dominanti nei vari periodi storici.

Con l’avvento dell’Illuminismo e il prevalere di una mente sempre più razionale, che tutt’ora continua a caratterizzare la nostra epoca, l’astrologia non ha avuto vita facile. Pur riuscendo sempre ad esercitare una sorta di fascinazione sull’uomo, ha continuato ad essere fraintesa e screditata.

Tendenzialmente tutt’oggi, per molti, la parola astrologia viene ancora associata ad una mera attività divinatoria per prevedere il futuro, ridotta al banalissimo oroscopo giornaliero da rivista gossip.

Ma l’astrologia non è tutto questo, le sue radici affondano in epoche molto lontane, in un sapere antico e profondo di uomini colti e saggi, in essa è racchiuso un inestimabile patrimonio appartenente all’ intero genere umano.

Oggi grazie alle moderne teorie della psicologia analitica e le innovative teorie della fisica quantistica, possiamo vedere l’astrologia con occhi diversi restituendole quella validità e considerazione che le è stata sottratta.

L’intento di questo articolo è quello di fare comprendere questo sapere antico affinché l’astrologia non sia più vista come una mera attività divinatoria da consultare con l’oroscopo giornaliero, ma possa essere vista per quello che è veramente: uno strumento per indagare l’essere umano, per scoprire se stessi.

Jung definì l’astrologia “una prima forma di psicologia”, di fatto l’astrologia ci porta ad indagare la nostra psiche, ad entrare nel nostro mondo interiore, nelle parti più profonde del nostro inconscio, per portare alla luce ciò che necessita di essere portato a coscienza. L’astrologia può essere quello strumento che ci permette di raggiungere una maggiore consapevolezza di noi stessi, indispensabile per poter vivere la vita che più ci appartiene.

Se la si comprende fino in fondo l’astrologia può diventare la nostra migliore amica, la quale, non ci dirà più come sarà il nostro futuro, ma ci dirà come costruirci il nostro futuro, il futuro che vogliamo.

Ma per comprendere meglio tutto questo, per prima cosa dobbiamo fare un salto nel tempo, a circa cinquemila anni fa, nelle terre dell’antica Mesopotamia dove l’astrologia trovò i suoi natali.

 

Origini dell’Astrologia

Astrologia: tre astrologi antichi che scrutano il cielo

Dal ritrovamento di alcune tavolette incise a caratteri cuneiformi risalenti al periodo assiro-babilonese, possiamo affermare che i padri dell’astrologia furono i popoli dell’antica Mesopotamia; regione che vide lo sviluppo di grandi civiltà quali la sumerica, la babilonese e la assira. Parliamo di epoche risalenti tra il III e il II millennio a.C.

I primi popoli stanziati nelle regioni tra i due grandi fiumi, il Tigri e l’Eufrate furono i Sumeri, che vi regnarono fino al 2000 a.C., quando, le continue lotte, i saccheggiamenti e l’assedio finale della capitale Ur, ad opera degli Elamiti, determinò il crollo del regno sumero condannandolo al declino culturale e alla sua conseguente estinzione.

La fine del regno sumero portò la conseguente ascesa del popolo babilonese che, con la sua capitale Babilonia, raggiunse il massimo del suo splendore con il re Hammurabi che portò l’espansione del regno su tutta la bassa Mesopotamia.

Nel 732 a.C. Babilonia venne conquistata dall’ Impero Assiro e sotto tale dominio rimase per circa un secolo, fino a che nel 626 a.C. sul trono di Babilonia si insediò una nuova dinastia Caldea, che darà vita all’impero neobabilonese.

Questo segnò, per i babilonesi, l’inizio di una nuova epoca di grande splendore. Sotto il governo del re Nabucodonosor II (dal 605 al 562 a.C.), Babilonia divenne una delle città più splendide del mondo antico.

Nabucodonosor II, di fatto, si rivelò uno dei sovrani più illuminati che diede impulso ad ogni forma di studio, in particolar modo alla matematica e all’astronomia.

Questi popoli antichi furono grandi astronomi in grado di realizzare mappe celesti, tracciare le orbite del Sole e della Luna, calcolare la rivoluzione dei pianeti ed elaborare tabelle delle eclissi. Nella storia dell’astrologia sono da ricordare in modo particolare i sacerdoti Caldei, grazie ai quali l’astrologia e l’astronomia si arricchirono notevolmente, al punto che il termine “caldeo” divenne sinonimo di “astrologo” o “sacerdote astrologo”. Con il loro contributo si arrivò ad avere la prima stesura di uno zodiaco nel quale ad ogni pianeta veniva attribuito una particolare forma di influenza o, come poi vedremo, una particolare divinità.

L’astronomia ebbe un notevole sviluppo con queste grandi civiltà antiche ma non dobbiamo dimenticare però che gli studi astronomici non erano volti al fine di una pura ricerca a carattere scientifico ma a fini prettamente religiosi, il cielo di fatto veniva studiato per poter cogliere i segni della volontà divina.

Astronomia e astrologia si integravano e si fondevano in un’unica scienza, era difficile delineare una netta linea di demarcazione tra queste due scienze e questo fu così per migliaia di anni fino a che, in secoli più vicini a noi, con il dominio del pensiero razionale, l’astronomia si è dovuta distaccare distinguendosi dall’astrologia.

Di fatto con l’avvento dell’Illuminismo, fu sempre più la fiducia nella scienza e nella tecnologia e sempre meno lo spazio dedicato alle materie più spirituali.

Fu così inevitabile la separazione tra le due materie, ma mentre l’astronomia continuò il suo sviluppo, l’astrologia subì un drastico declino, scadendo in una scienza occulta ed esoterica.

Solo verso la fine dell’Ottocento grazie alla rivalutazione di materie più spirituali e con la nascita della moderna psicologia, l’astrologia riuscì a ritrovare significato e una rinnovata validità.

 

I pianeti come divinità

Astrologi

 

L’attribuzione di un pianeta ad una determinata divinità fu in qualche modo una conseguenza della scoperta dei movimenti ciclici degli astri. Di fatto con questa scoperta ci fu un cambiamento significativo nella visione dell’universo e di conseguenza nel percepire le divinità. Si iniziò a credere nell’esistenza di un ordine cosmico, con conseguenze a carattere religioso.

Al Dio antropomorfo si venne a sostituire l’idea di una potenza invisibile detentrice di questo ordine cosmico di cui le divinità ne erano i coordinatori.Con questa nuova visione le divinità iniziarono a popolare il cielo e gli astri divennero le loro personificazioni e manifestazioni.

Bisogna tenere ben presente che l’aspetto spirituale e religioso era il punto centrale del pensiero di queste antiche civiltà, ogni cosa era espressione del divino e aveva una sua precisa ragione d’essere. Niente avveniva per caso, tutto era collegato e tutto era partecipe ai misteri della vita ed era espressione della stessa dimensione insondabile.

Ciò che succedeva in alto nel cielo stellato era di riflesso portato nella vita quotidiana, nel sistema sociale. Il macrocosmo dell’universo e il microcosmo individuale e sociale risultavano tutti integrati in una stessa unità.

Con l’astrologia si studiavano le influenze che tutti gli eventi celesti potevano avere sulla vita del popolo e sulle azioni dei regnanti. Per questo motivo era fondamentale che i calcoli per determinare gli eventi nel cielo fossero più che mai precisi, perché questo poi determinava la previsione di ciò che sarebbe accaduto sulla terra.

L’astronomia che estrapolava i dati più tecnici e l’astrologia che studiava l’influsso degli astri sulla vita terrena, erano pertanto materie complementari, l’una era necessaria all’altra ed entrambe servivano ad un unico scopo puramente religioso.

Anche la mitologia e l’astrologia erano strettamente legate. La mitologia forniva le strutture sulle quali l’astrologia costruiva le sue fondamenta, di fatto gli astri venivano associati a divinità in quanto rispondenti a determinate immagini mitologiche.

 

Mitologia: una proiezione inconscia

Per un certo tempo gli studiosi di mitologia cercarono di interpretare le immagini mitologiche come se fossero frutto di semplici riproduzioni di una realtà esterna. Con Jung invece l’interpretazione delle immagini mitologiche cambiò direzione. Secondo lo psicologo svizzero le immagini, anche se riferite ad una realtà esterna, rimangono sempre una risposta della psiche e mai una semplice riproduzione fotografica.

Secondo Jung queste immagini nascono per effetto di un’esperienza psichica che chiamiamo “proiezione”. Negli astri vengono proiettati contenuti inconsci chiamati archetipi divenendone la manifestazione.

“La mitologia è la drammatizzazione di una serie di immagini che esprimono la vita degli archetipi” (da Jung Parla)

La proiezione è un principio che viene agito da sempre dalla psiche umana, si proietta su un oggetto esterno ciò che di fatto appartiene al proprio inconscio caricando così l’oggetto della propria psicologia inconscia. L’astrologia si basa su questo meccanismo, nel cielo stellato vengono proiettati contenuti inconsci ed in questo modo gli astri diventano “Dei”, diventano immagini simboliche che esprimono un contenuto archetipico presente nella profondità della psiche dell’uomo.

“È noto che la scienza cominciò con le stelle, nelle quali l’umanità scoprì le dominanti dell’inconscio, gli “dèi”[….] Tali proiezioni si ripetono sempre dove l’uomo tenta di esplorare una vuota oscurità e involontariamente la riempie di figurazioni vive.” (C.G.Jung Opere 12- Psicologia e alchimia)

La caratteristica intrinseca della proiezione è quella di creare una unione identitaria tra soggetto e oggetto ovvero un’uguaglianza psicologica che non permette la distinzione psichica fra soggetto e oggetto.

Questa identità psicologica tra soggetto e oggetto è inconscia ed è stata una caratteristica della mentalità primitiva in cui dominava uno stato psichico prevalentemente inconscio. Per sciogliere questa identità ci sono voluti migliaia di anni quando l’evolversi della coscienza ha permesso all’uomo di ritirare le proiezioni e quindi di poter separare l’oggetto dal soggetto.

“Al primitivo non basta veder sorgere e tramontare il sole: quell’osservazione esteriore deve costituire al tempo stesso anche un “accadimento psichico”, e cioè il sole nel suo peregrinare deve rappresentare il destino di un dio o di un eroe il quale, in fin dei conti, non vive che nell’anima dell’uomo. Tutti i fenomeni naturali mitizzati, come estate e inverno, fasi lunari, stagioni delle piogge ecc., non sono affatto allegorie di quegli avvenimenti oggettivi, ma piuttosto espressioni simboliche dell’interno e inconscio dramma dell’anima il quale diventa accessibile alla coscienza umana per mezzo della proiezione, del riflesso cioè nei fenomeni naturali. La proiezione è così radicata che sono occorsi alcuni millenni di civiltà per separarla, sia pure in misura relativa, dall’oggetto esterno.” (C.G.Jung – Opere 9 Gli archetipi e l’inconscio collettivo)

Con questa identità psicologica l’uomo attraversò la storia e per migliaia di anni le immagini del cielo lo accompagnarono nel suo percorso evolutivo. Nonostante l’evolversi della coscienza queste immagini rimasero immutate, divenendo universali ed eterne, sedimentandosi per sempre nelle profondità della psiche.

Scrive l’astrologo Sementovsky-Kurilo:

“La capacità di immaginazione dell’uomo si ampliava man mano nella stessa misura in cui la sua coscienza raggiungeva “gradi più elevati”.Ciò nonostante il firmamentum internum, il “firmamento interiore”, rimase intatto ed immutato nella sua essenza, nella sua forma creata una volta per l’eternità, che appare sempre di nuovo in innumerevoli variazioni e che, vivendo, si sviluppa. La si può chiamare la vera essenza dell’astrologia, intorno alla quale si sono formate tutte le idee concezioni che ad essa fanno capo.”

Questo ci porta a sostenere che la mitologia e di conseguenza l’astrologia affondano le loro radici nel mondo dell’inconscio collettivo, nel mondo degli archetipi, dal quale hanno tratto le sostanze fondamentali per il loro sviluppo. Sono pertanto materie strettamente legate alla psicologia più profonda dell’essere umano.

 

Interdipendenza e fisica quantistica

Astrologia e fisica quantistica

Attraverso esperimenti condotti sulle particelle atomiche, la fisica moderna ci ha rivelato che esiste una fondamentale unità dell’universo che lo rende un tutto dinamico e inseparabile.

Non si può scomporre il mondo in unità minime dotate di esistenza indipendente, ogni cosa è collegata e interdipendente.

“Per quanto ci addentriamo nella materia, la natura non ci rivela la presenza di nessun “mattone fondamentale”isolato, ma ci appare piuttosto come una complessa rete di relazioni tra le varie parti del tutto”. (Fritjof Capra – Il Tao della fisica)

Questa visione è una concezione del mondo sostenuta da sempre dai mistici orientali per cui tutti i fenomeni sono interdipendenti e inseparabili e sono manifestazione della stessa realtà ultima.

Nella vita ordinaria non siamo consapevoli di questa unità, viviamo come se il tutto fosse separato in quanto la nostra mente tende a dividere e separare ogni oggetto, ogni fenomeno.

Il principio di interdipendenza ci dice invece che non esiste questa separazione e ogni fenomeno è collegato ad un tutto ed è espressione di questa unità.

Una delle frasi più note che riassume ed esprime al meglio questo concetto è incisa nella tavola Smeraldina da Ermete Trismegisto:

“ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli di una sola cosa”

Ogni momento pertanto è espressione di un tutto collegato sopra e sotto, è la manifestazione di una determinata conformazione a livello cosmico e quindi di una determinata “qualità” temporale che colora e caratterizza ogni cosa.

“Il cosmo è un immenso essere di cui tutte le parti sono in connessioni, soggiacciono alle stesse leggi e funzionano in modo analogo. L’energia che anima i corpi celesti è della stessa natura di quella che anima gli uomini. [….] La stessa corrente vitale circola dall’uno all’altro , dal microcosmo al macrocosmo: e poiché l’uomo è fatto ad immagine del mondo, possiamo conoscerli ambedue facendo un unico studio. Esiste un sincronismo perfetto tra questi due mondi ed è per questo che le cose si svolgono parallelamente in cielo e in terra”. (Andrè Barbault – Dalla psicoanalisi all’astrologia)

 

Cos’è il Tema Natale

Tema Natale

Il Tema Natale chiamato anche “Oroscopo di nascita”, è la fotografia del cielo scattata al momento della nostra nascita, quello che viene immortalato è una determinata conformazione cosmica che si sta verificando proprio in quel preciso istante e pertanto la fotografia che otteniamo riproduce la “qualità” che si sta esprimendo in quel momento.

E’ come se al momento della nostra nascita si stesse svolgendo un dialogo tra Dei, un dialogo tra Archetipi. La relazione che unisce  questi “Dei Archetipi”  determina una particolare struttura cosmica archetipica espressione di una certa “qualità” che, venendo al mondo in quel preciso istante, acquisiamo ,facendola nostra.

Il Tema Natale rappresenta proprio quella particolare combinazione individuale di elementi archetipici. Studiandolo possiamo comprendere la nostra “qualità” innata, quel potenziale presente in noi fin dalla nascita.

Di fatto veniamo al mondo dotati di un bagaglio di predisposizioni interiori e di tendenze innate che vanno a costituire la nostra più autentica personalità, ma di questo spesso non ne siamo consapevoli. Il contesto sociale e culturale in cui viviamo ci porta inevitabilmente a plasmare la nostra personalità su stereotipi sociali facendoci dimenticare che abbiamo una nostra specificità.

L’astrologia con il Tema Natale ci offre l’opportunità di ridare voce ai nostri Dei Archetipi affinché ci possano dire qual’ è il nostro potenziale innato, qual è la nostra personalità più autentica e farci scoprire così chi siamo veramente.

 

Per maggiori approfondimento sull’origine del mito ti suggerisco gli articoli: “Origini del mito” e “Funzione del Mito”

Bibliografia:

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